Londonderry

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Wednesday, March 11, 2009

I giorni dell'Ira. L'incubo del terrore fa tremare l'Ulster


(il mio articolo sul Riformista di oggi sugli attentati in Ulster)

Arrestati. Due uomini di 31 e 17 anni per la sparatoria rivendicata dalla Real Ira di domenica scorsa che ha ucciso due militari britannici poco più che ventenni. E adesso la paura scuote la comunità nordirlandese. Solo nel 2008 ci sono stati 18 attentati. Sgomento da parte di Gordon Brown, in tutti i partiti politici e nei sindacati. Ma il premier ha scartato l'idea di rimettere le forze speciali per le strade.

di Antonello Guerrera
Tre morti e due feriti (di cui uno grave) in tre giorni. Cifre da allarme rosso, se non di più. A pochi giorni dalla tradizionale festa irlandese del patrono San Patrizio, l'Ulster risprofonda nell'incubo di una guerra da molti dichiarata finita, ma in verità mai conclusasi. Solo nel 2008, i dissidenti avevano già organizzato 18 attentati. E dopo l'agguato di sabato ai poco più che ventenni militari Cengiz Azimkar e Mark Quinsey nella contea di Antrim, lunedì sera a Craigavon (Armagh) è stato freddato, alle spalle e in un vicolo cieco, l'agente di polizia Stephen Paul Carroll. In merito all'ultimo episodio la polizia, tra la non infrequente omertà del luogo, ha arrestato due uomini di 17 e 37 anni per l'omicidio, di cui ancora sono sconosciute le generalità.
Ma l'ultima imboscata, oltre a essere inquietante per la strettissima vicinanza temporale al primo agguato, rende il sanguinario passato dell'Irlanda del Nord più vivo che mai. Infatti, l'ultimo poliziotto ucciso in Ulster fu l'agente Frank O'Reilly, proprio in quel 1998 degli accordi di pace del Venerdì Santo. Tra questi due episodi, però, si sono susseguiti diversi attentati alle forze dell'ordine, tutti sventati - vedi l'inesplosa autobomba nella contea di Tyrone nel maggio 2008. Segnali che mostravano evidentemente come la pace tra cattolici e protestanti fosse tutt'altro che granitica. Una pace che i politici di Belfast tendono generalmente a mascherare, in nome della politica del "non svegliar il can che dorme".
Ironia della sorte, però, il capo della polizia nordirlandese (Psni) Hugh Orde aveva macabramente lanciato l'allarme giovedì scorso, due giorni prima dell'attentato di Antrim, dichiarando come il livello di allerta nei confronti di possibili azioni dei dissidenti fosse «il più alto degli ultimi sette anni». Non a caso, l'obiettivo principale degli ultimi tempi da parte dei "nuovi" estremisti paramilitari di Real Ira e Continuity Ira - le due organizzazioni che hanno rivendicato gli ultimi agguati - era semplice. Uccidere un poliziotto per: uno, fare da deterrente nei confronti di nuove possibili leve delle forze dell'ordine. E due, porre l'ex braccio politico dell'Ira Sinn Fein in una condizione insostenibile, dopo l'apertura al dialogo alle autorità britanniche. Per gli estremisti, un Gerry Adams costernato dietro il feretro di un poliziotto della Psni è la cartina tornasole da sbattere in faccia a quella classe operaio-nazionalista irlandese che ha sostenuto Sinn Fein nel dialogo con la Regina, ma che ha poi realizzato che quella strada non portava all'indipendenza totale dell'isola.
Nello sgomento e nella ferma reazione di tutti i partiti politici, dei sindacati e di Gordon Brown - che, tuttavia, hanno scartato l'idea di rimettere forze speciali in strada, ma non quelle in borghese, per la rabbia di Adams -, il passato è ritornato con due formazioni più che mai agguerrite. Real Ira e Continuity Ira sono due costole impazzite dell'Esercito repubblicano. La prima è nata nel 1997 per protesta contro il dialogo tra Adams e i governi irlandese e britannico. La seconda nell'86 per il no di Sinn Fein al boicottaggio del parlamento irlandese. Real Ira è responsabile dell'attentato di Omagh del '98 - dove morirono 29 persone - e in novembre, come aveva prontamente riportato Il Riformista, veniva considerata dal rapporto della Independent Monitoring Commission come la «maggior responsabile delle sparatorie compiute da repubblicani». E lo stesso rapporto definiva la Continuity «una seria minaccia».
Le indagini si stanno muovendo sì nel fervore nazionalistico di Antrim e Armagh, ma più di un occhio è posto anche verso la zona a sud di Londonderry, vero utero delle milizie dissidenti. Qui si annidano i germi peggiori del reclutamento estremistico e si combatte il nemico con ogni mezzo, vedi gli innumerevoli vessilli nazionali al cielo e le strade dipinte di Union Jack o tricolore. E poi ci sono i ghetti irlandesi, come quello di Bond's Street con i murales della Resistenza, dove l'aria è impregnata di un insopportabile squallore, dove i vetri rotti dei pub non vengono riparati, dove le ragazzine infangate portano in braccio figli appena partoriti, dove gang di uomini-ragazzini in immancabile tuta sportiva sono pronte a massacrarti se sei britannico. In questo pesantissimo disagio sociale, è riesplosa l'epidemia terrorismo, tra violenti murales e graffiti che spesso sono il termometro terroristico della situazione. Negli ultimi giorni a Falls Road di Belfast si sono riviste eloquenti massime del tipo: «Fuck you and your pizza, Brits out». Perché in alcuni quartieri, anche se sei il fattorino delle pizze di una mastodontica compagnia inglese - vedi i due feriti dell'attentato di sabato-, sei una spia del nemico.


da Il Riformista, 11/03/2009


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